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PEPERONE

Pubblicato in Ortaggi

Le cultivar del PEPERONE (Capsicum annuum L.) si distinguono per le particolari caratteristiche del frutto che può essere dolce o piccante, di piccolo o grande volume, di forma cuboide, conica più o meno regolare, piramidale, allungato o breve, di colore rosso, giallo, verde, bruno o scuro.
Le più apprezzate per il consumo allo stato fresco sono così suddivise:
A frutto dolce:

  1. Forma quadrangolare (Capsicum annum varietà grossum).
  2. Forma allungata (Capsicum annum varietà longum).
  3. Forma allungata (Capsicum annum varietà acuminatum), dolci o piccanti.
  4. Forma troncata (Capsicum annum varietà abbreviatum).

Varietà piccanti: com’è noto, si consumano, di preferenza essiccate e per condimenti, sono più ricche di vitamine delle altre, tanto che raggiungono valori 300 volte maggiori di ciascuno degli altri ortaggi coltivati.

Informazioni aggiuntive

  • Esigenze pedoclimatiche:

    Il peperone è molto sensibile al freddo, perciò nella coltura, che possiamo considerare normale, si semina in febbraio, in cassone riscaldato. È necessario scegliere seme proveniente da piante a frutti sani, in quanto esso è vettore di patogeni di tutte le forme.

  • Tecnica colturale:

    Piantagione: a dimora si fa a primavera inoltrata (fine aprile, primi maggio), quando non sono più da temere forti abbassamenti di temperatura, mettendo le piantine a 40-60 cm in solchetti distanti 60-90 cm. I peperoni da sottaceto si possono mettere a coppia per ogni postarella. Si ha così una maggiore produzione.

  • Produzione:

    La raccolta è scalare. La raccolta dei peperoni da sottaceto richiede un’attenzione particolare: va ripetuta almeno due o tre volte alla settimana, in maniera da raccogliere le piccole capsule tenerissime. È necessario annaffiare dopo ogni raccolta, possibilmente il giorno stesso o, comunque, 48 ore prima della raccolta successiva per dare agio al terreno di prosciugarsi in superficie. Si evita così il costipamento del terreno che è deleterio alla pianta.
    Le irrigazioni si alternano opportunamente con sarchiature per distruggere le erbe infestanti facili a svilupparsi in un terreno fertile e tenuto costantemente fresco e aerato. La coltivazione extrastagionale può avere lo scopo di ottenere una produzione a fine inverno (febbraio) o all’inizio della primavera o più o meno leggermente anticipata su quella normale che d’altra parte può considerarsi anticipata in quanto in tutti i casi si fa la semina in ambiente condizionato.

  • Sitografia: www.agraria.org
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