POMODORO

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Il POMODORO (Lycopersicon esculentum Mill.) è una pianta erbacea annuale, appartenente alla famiglia delle Solanaceae. L’apparato radicale è molto ramificato e profondo grazie al quale vengono garantite buone caratteristiche fisiche del terreno. Lo stelo è pubescente ed eretto durante la prima fase vegetativa, poi tende ad assumere un portamento prostrato per via del peso delle bacche che la pianta deve sostenere. Le foglie sono alternate, pennatosette ed irregolari. I fiori possono essere riuniti in grappoli o cime. Il frutto è una bacca di colore variabile contenente semi reniformi, dal peso di 3-4 grammi per 1000 semi.

Informazioni aggiuntive

  • Esigenze pedoclimatiche: Il pomodoro risulta essere particolarmente sensibile alle basse temperature soprattutto durante la fase di germinazione, fioritura e maturazione delle bacche. Al fine di guadagnare tempo e ridurre i rischi di danni da freddo, il pomodoro quasi sempre viene trapiantato in pieno campo. Oltre al gelo non sopporta i ristagni idrici, infatti preferisce terreni ricchi di sostanza organica, bene drenati e prevalentemente franco-sabbiosi.
  • Tecnica colturale: Nelle rotazioni è sempre meglio evitare la monosuccessione del pomodoro, anche con altre specie appartenenti alla stessa famiglia. Di per sé il pomodoro è una pianta da rinnovo che però non dovrebbe essere avvicendata non prima di 3-4 anni per poter permettere al terreno di riposare, ma anche di ridurre i rischi di infestazioni dovute essenzialmente da Verticillum e Fusarium o da nematodi. Per il controllo delle infestanti si preferisce fare la pacciamatura, anche al fine di ridurre i consumi idrici e di anticipare la raccolta. Il pomodoro ha un elevato fabbisogno idrico soprattutto all’inizio dell’accrescimento, alla fioritura e durante la maturazione del frutto, ma è meglio non esagerare con le irrigazioni per evitare sia i ristagni idrici, sia il peggioramento qualitativo delle bacche in fase pre-raccolta. Il pomodoro è considerata una pianta potassofila, ma anche l’azoto e il fosforo sono importanti. E’ comunque raccomandata un’abbondante concimazione organica di fondo prima di impiantare la coltura. L’impianto del pomodoro avviene quasi sempre trapiantando la piantina in campo ad una densità pari a 3 piante/mq. Con la crescita risulterà necessario il sostegno delle piante per il pomodoro da mensa e talvolta per quello da industria. Le avversità patogene principali sono il marciume apicale e/o spaccatura dei frutti, la peronospora, la muffa grigia, batteri osi varie in genere causate da Pseudomonas spp., afidi, ragnetto rosso e nottua del pomodoro. Al fine di ridurre l’incidenza della maggior parte di queste malattie, si raccomanda una corretta rotazione, giusti apporti idrici e nutritivi.
  • Produzione: La raccolta del pomodoro da mensa è scalare e la conservabilità dipende dal grado di maturazione della bacca, dalla varietà, dal contenuto idrico e dalle concimazioni effettuate. Distinguiamo diverse varietà a seconda del loro utilizzo: pomodoro da mensa indicati per il consumo fresco e pomodoro da industria indicate per le preparazioni industriali quali concentrati e passate. Le rese medie del pomodoro da mensa si aggirano attorno 1000-1500 q/Ha. Per il pomodoro da industria invece la raccolta avviene quando le bacche sono ben mature, considerando comunque la scalarità di maturazione. La conservabilità è minore rispetto al pomodoro da mensa come anche le rese che si aggirano attorno 500-800 q/Ha.
  • Bibliografia: ”Il manuale del biologico”, Duccio Caccioni e Luisa Colombo, Edagricole, 2012 “Principi di orticoltura e ortaggi d’Italia”, Romano Tesi, Edagricole, 1994
  • Sitografia: www.agraria.org
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